THE BAGGAGE ROOM Emiliano D’Auria 5tet
SABATO 23 NOVEMBRE 2024 alle 21h00coproduzione con Rete Due per la rassegna “Tra Jazz e Nuove Musiche”Sala Congressi Muralto in diretta radiofonica su Rete DueEntrata SFr. 25.- / Soci JCV SFr. 20.- / Studenti e AVS SFr. 15.-Gradita la prenotazione: prenotazioni@jazzclubverbano.chMetodo di pagamento sul posto: Contanti oppure Twint, purtroppo non accettiamo carte di credito.
“THE BAGGAGE ROOM”Philip Dizack – trumpet Dayna Stephens – sax Emiliano D’Auria – piano, compositions Jacopo Ferrazza – double bass Kush Abadey – drums A distanza di un anno dall’uscita di First Rain, disco prodotto e registrato in Norvegia perl’etichetta discografica Losen, Emiliano D’Auria torna in veste di leader con un disconuovo, audace ed evocativo, registrato al Bunker Studio di Brooklyn (NY) alla testa di unquintetto costituito da affermati musicisti americani. La sezione dei fiati è affidata allatromba di Philip Dizack ed al sax di Dayna Stephens, la sezione ritmica vede il pianistamarchigiano in veste di compositore di tutti i brani, il contrabbassista italo-americano RickRosato ed il batterista Kweku Sumbry. The Baggage Room uscirà a Novembre perl’etichetta discografica Via Veneto Jazz di Matteo Pagano.”The Baggage Room” è un omaggio a tutti i migranti italiani ed europei che, tra la finedell’Ottocento e l’inizio del Novecento, hanno lasciato la loro terra natale per cercare unfuturo migliore in America. “Ellis Island” era il loro primo approdo, e la “stanza deibagagli” (The Baggage Room) rappresentava uno spazio di transizione, carico di speranza eincertezze, dove gli effetti personali si mescolavano ai sogni e alle paure di una vita nuovanel “nuovo mondo”.Anche il pianista ascolano, come quei migranti, ha intrapreso un viaggio partendo dall’Italiaper registrare il nuovo disco a New York, cercando di catturare l’essenza di quel movimento,di quella ricerca di identità. Lavorare con musicisti americani è risultato fondamentale perdare autenticità al progetto. La collaborazione ha permesso di creare un suono che riflette ilmelting pot culturale di New York, una città costruita dai sogni di milioni di migranti emusicisti.Ogni traccia di “The Baggage Room” racconta una parte di questa storia di migrazione ecambiamento. In “Temporarily Detained”, emerge tutta l’ansia e incertezza di chi venivatrattenuto temporaneamente ad Ellis Island, in attesa di essere accettato o respinto dopo teste visite mediche (“The Eye Man”). “Searching for a new world” cattura la tensione e lasperanza dell’arrivo in un mondo sconosciuto. “The Story of Sacco & Vanzetti” vuolerappresentare un omaggio a due figure emblematiche dell’immigrazione italiana negli StatiUniti, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Il brano ricorda la loro tragica storia, simbolodelle difficoltà e delle ingiustizie che molti migranti hanno dovuto affrontare, lottando nonsolo per la propria sopravvivenza, ma anche per i propri diritti e la propria dignità.The Baggage Room” si distingue per la fusione tra il jazz moderno di stampo newyorkese ele sonorità mediterranee, dando vita a un sound unico. La pulsione ritmica è una dellecaratteristiche principali del disco, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio emotivo cheriflette la tensione, la speranza e la determinazione dei migranti. Le melodie evocano latradizione mediterranea, mentre i ritmi e gli arrangiamenti, profondamente influenzati dallamusica afro-americana, creano un ponte tra il Vecchio e il Nuovo Mondo.
BROOKLIN BOUND
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